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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 4,
autore: Chiara Vigo
Il linguaggio della cucina
lingua: italiano
data di pubblicazione: dicembre 2003abstract: Si propone l'ipotesi di considerare la cucina come uno dei linguaggi dell'arte. Lo 'scopo' è stabilire se collocarla tra le arti allografiche o tra quelle autografiche, nella distinzione di Nelson Goodman, attraverso un percorso che dalla cucina tradizionale passando per la cucina futurista approda alla nouvelle cuisine.
Se la cucina tradizionale può essere considerata allografica in quanto la ricetta è una 'guida operativa' per produrre l'opera, come uno spartito in musica o un progetto in architettura, la nouvelle cuisine invece può essere considerata autografica nella misura in cui l'autore lascia impressa sull'opera una marca di originalità e autenticità.
Tale trasformazione nel panorama culinario viene analizzata grazie ad un passaggio intermedio in cui l'arte ha utilizzato la cucina come linguaggio e il cibo come materia da manipolare a fini estetici. La cucina elaborata dai futuristi pare infatti aver anticipato il cambiamento del gusto e delle pratiche culinarie nonché lo statuto autografico di certe tendenze che si sono affermate nella seconda metà del Novecento.
citazione: Chiara Vigo, Il linguaggio della cucina, "Ocula", vol.4, n.4, dicembre 2003.
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