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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 7,
autore: Francesco Galofaro
Stare i nowe. Mercato, comunicazione e nostalgia nella Polonia postcomunista
lingua: italiano
data di pubblicazione: giugno 2006abstract: L’articolo vuole essere una critica semiotica dei modelli di comunicazione pubblicitaria esportati ingenuamente nei paesi ex socialisti, e nello specifico in Polonia. In particolare, si è data per scontata l’efficacia di quei modelli indipendentemente dalle caratteristiche culturali del paese di arrivo, quasi si trattasse di un utopico linguaggio universale. La nostra è solo una prima ricognizione, e tuttavia sono emersi fenomeni interessanti. Accanto ad un comprensibile entusiasmo filoneista nei confronti di tutto ciò che è pubblicitariamente connotato come occidentale in generale e italiano in particolare e al conseguente fiorire dell’industria del falso, si assiste ad una massiccia crisi di rigetto misoneista che ha portato all’adozione dei modelli socialisti di comunicazione anche da parte di aziende non polacche. Sarebbe un errore ed un punto di vista etnocentrico considerare questi ultimi semplicemente come “carenza di comunicazione”, in quanto sono in grado di comunicare ottimamente marche come “tradizione”, “genuinità”, “prodotto nazionale”. Il futuro lascia intravedere fusioni interessanti tra i due sistemi semiotici, ma anche possibili reazioni negative con le relative ricadute politiche alla colonizzazione culturale occidentale.
keywords: semiotica della pubblicità, polonia, colonialismo culturale, est europacitazione: Francesco Galofaro, Stare i nowe. Mercato, comunicazione e nostalgia nella Polonia postcomunista, "Ocula", vol.7, n.7, giugno 2006.
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