Questo articolo è stato sottoposto a double blind peer review
Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 21, Geosemiotica: dai locative media, alle immagini diffuse, ai big e small data
autore: Marta Milia (Università di Torino (IT))
Mappare la distruzione: locative media e narrazione del sisma ad Amatrice
lingua: italiano
data di pubblicazione: dicembre 2019abstract: Il contributo intende analizzare il rapporto che intercorre tra la pratica di geoloca¬lizzazione, attraverso dispositivi mobili e social media, e la gestione di avvenimenti par¬ticolarmente traumatici per una collettività. Lo studio riguarda il terremoto che ha colpito il centro Italia nell’agosto 2016 e in particolare il centro di Amatrice, con un focus sulla narrazione e la localizzazione delle attività quotidia¬ne degli individui. La riflessione sul rapporto tra Locative Media e narrazione della quotidianità, del vissuto attraverso la collocazione spaziale, della distruzione non solo dei luoghi fisici ma anche metafo¬rici, si articola attraverso lo studio e il monitoraggio di queste “mappature del senso” sui social media, ben individuabili e distinguibili attraverso marcatori propri della loro diffusione, come ad esempio gli hashtag. E’ un processo narrativo individuale che si concretizza e diventa “fruibile” da altri indi¬vidui proprio attraverso i cosiddetti locative media, i quali permettono la condivisione non solo di una posizione geografica corredata da immagini, frasi, video, ma anche la condivisione di un vissuto che da personale e intimo si evolve diventando narrazione pubblica, visibile, analizzabile e condivisibile da altri utenti.
keywords: geosemiotica, geosemiotics, locative media, social media, terremoto, narrazioni social, earthquake, social narrationscitazione: Marta Milia, Mappare la distruzione: locative media e narrazione del sisma ad Amatrice, "Ocula", vol.20, n.21, pp.7-20, dicembre 2019. DOI: 10.12977/ocula2019-19
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