Questo articolo è stato sottoposto a double blind peer review
Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 21, Geosemiotica: dai locative media, alle immagini diffuse, ai big e small data
autori: Giovanni Curtis (ISIA Roma Design (IT)) e Antonio Opromolla (Link Campus University (IT))
Spazi urbani ibridi. Dall’introduzione del digitale ai processi sociali nella città
lingua: italiano
data di pubblicazione: dicembre 2019abstract: Il contributo intende partire da una disamina di alcuni dei principali studi relativi agli spazi urbani al fine di evidenziare come oggi nuovi processi sociali e l’introduzione delle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) portano a trasformare le tradizionali categorizzazioni tra diverse tipologie di spazi urbani. In particolare, la possibilità di una connessione costante degli individui conduce a un superamento dei confini fisici e materiali insiti all’interno dell’idea stessa di “spazio”, portando a far incontrare, mescolare e comunicare diverse categorie di spazi. Emergono quindi nuove forme di spazio urbano. Nel contributo si affronta, ad esempio, la trasformazione lo della nozione di confine, soprattutto se posta in relazione con quelle
di soglia, di limite e di esperienza. il. Un concetto, quello di confine, ormai quale diventa sempre più labile e sfumato, proprio sulla base della presenza degli elementi culturali e tecnologici, creando al contempo nuovi processi sociali. Gli esempi riportati fanno affiorare la necessità di nuovi dispositivi e di un design in grado di affrontare le complessità emergenti.
citazione: Giovanni Curtis e Antonio Opromolla, Spazi urbani ibridi. Dall’introduzione del digitale ai processi sociali nella città, "Ocula", vol.20, n.21, pp.38-55, dicembre 2019. DOI: 10.12977/ocula2019-21
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