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Questo articolo è stato sottoposto a double blind peer review

Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 30, Visualità della scrittura nelle arti e nella comunicazione visiva

autore: Silvia Pireddu (Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne, Università di Torino, IT)

Dalla materia ai pixel. Note sulla poesia visiva tra analogico e digitale

lingua: italiano

data di pubblicazione: giugno 2024

abstract: La poesia visiva è un genere ibrido che, unendo immagini di diversa natura e testi, innesca nello ‘spettatore’ una reazione psichica di coinvolgimento o straniamento. Tipicamente multimodale, questo tipo di espressione si muove in un continuum tra materia e linguaggio. Il riposizionamento nel mondo digitale che ha interessato molti poeti visivi ha introdotto una dimensione ulteriore, ‘aumentata’, dinamica e performativa. Il contributo descrive lavori di area anglosassone che testimoniano il passaggio al digitale ed il manifestarsi di una ulteriore ‘carica semantica’. In particolare The Last Vispo Anthology of Visual Poetry 1998-2008 (Seattle, 2012), thingsithought.today di Lauren Holden ed Enigma2022 di Jim Andrews.

keywords: visual poetry, complexity, electronic poetry, multimodal semiotics, intermediality

OCULA-30-PIREDDU-Dalla-materia-ai-pixel-note-sulla-poesia-visiva-tra-analogico-e.pdf ➞ PDF [1,423Mb]

DOI: 10.57576/ocula2024-8

citazione: Silvia Pireddu, Dalla materia ai pixel. Note sulla poesia visiva tra analogico e digitale, "Ocula", vol.25, n.30, pp.104-129, giugno 2024. DOI: 10.57576/ocula2024-8

 

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ISSN 1724-7810   |   DOI: 10.12977/ocula

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