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Questo articolo è stato sottoposto a double blind peer review

Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 30, Visualità della scrittura nelle arti e nella comunicazione visiva

autore: Marcello Sessa (Ricercatore indipendente, IT)

Dattilogrammatica. Il “typewriter poem” come paradigma dell’immagine “informazionale” sulla scorta di Paul Valéry, Leo Steinberg, Walter Benjamin, Max Bense

lingua: italiano

data di pubblicazione: giugno 2024

abstract: Il presente contributo vorrebbe scandire le tappe principali del cammino della cosid-detta teoria dell’immagine “informaziona-le”, ovvero di quella concezione che risi-gnifica l’iconicità come ritenzione di dati. Andrebbe anzitutto all’origine, ipostatiz-zando il rovescio orizzontale delle forme, teorizzato da Valéry per certo Degas alle porte del modernismo, in quanto base per una prima autentica “lettura” dell’immagine. Poi si soffermerebbe sulla natura “chirurgica” ascritta da Benjamin all’immagine riproducibile, montata, anti-auratica. Passerebbe per l’estetica tecno-logica di Max Bense, laddove essa asse-gna pure al linguaggio figurativo operativi-tà “concreta” e all’opera d’arte figurativa cifre matematiche. Concluderebbe con la piena cristallizzazione, al margine moder-nista estremo, della “flatbed picture pla-ne” steinberghiana, per cui l’immagine di-viene finalmente “raccolta operazionale e operativa di qualsiasi tipo di informazio-ne”. Nel tracciare questo itinerario, che rappresenta il versante “concettuale” e “cognitivo” dell’ontologia dell’iconicità post-avanguardista, lo studio correrebbe parallelo all’analisi di un esempio specifi-co, che sussume in vario grado le caratte-ristiche di tale orientamento: il typewiter poem o “dattilogramma”. Questa “nuova scrittura” verbovisuale, infatti, è a un tempo icastico paradigma dell’informazionalità iconica e palmare occorrenza di transmedialità. Il saggio an-drebbe oltre all’usuale lezione concretista, che vede nel poema per macchina per scrivere principalmente l’emersione di uno “stadio estetico” del linguaggio. Dimostre-rebbe, con casi di studio significativi, quanto la sola ostensione linguistico-tipografica possa essere “tabula”, non ap-pesa ma stesa, su cui possono agire, sot-toforma di dato, svariate funzioni della rappresentazione; grafico-pittorica (Eugen Gomringer), plastica (Carl Andre e il mi-nimalismo); architettonica e sonora (Gio-vanni Fontana): tutte trasformate in in-formazioni.

keywords: image theory, leo steinberg, eugen gomringer, carl andre, giovanni fontana

OCULA-30-SESSA-Dattilogrammatica-il-typewriter-poem-come-paradigma-dellimma.pdf ➞ PDF [7,145Mb]

DOI: 10.57576/ocula2024-10

citazione: Marcello Sessa, Dattilogrammatica. Il “typewriter poem” come paradigma dell’immagine “informazionale” sulla scorta di Paul Valéry, Leo Steinberg, Walter Benjamin, Max Bense, "Ocula", vol.25, n.30, pp.149-174, giugno 2024. DOI: 10.57576/ocula2024-10

 

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ISSN 1724-7810   |   DOI: 10.12977/ocula

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