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Questo articolo è stato pubblicato in: Ocula 31, Semiotics and the representation of holiness: methodological reflections and case studies
autore: Paolo Bertetti (Università degli Studi di Torino, IT)
Figures of sanctity. Semiotics, sacred texts and theory of culture
lingua: inglese
data di pubblicazione: dicembre 2024abstract: Nella semiotica generativa di A.J. Greimas un elemento in un testo è considerato figurativo (è cioè una “figura”) se ha una controparte nel mondo naturale. Greimas usa l’espressione “mondo naturale” (presa, mutatis mutandis, da Merleau-Ponty) per riferirsi al mondo dell’esperienza sensibile, pienamente organizzato e culturalizzato, e quindi già significativo e dotato di senso. Le figure, infatti, non sono semplicemente “oggetti” appartenenti al mondo a cui si riferiscono: hanno origine dalla percezione ma sono elementi di carattere culturale già organizzati semioticamente. Il presente studio si propone di mostrare come l'analisi della componente figurativa del significato possa contribuire allo studio del discorso religioso e in particolare allo studio dell'immaginario e dei modelli della Santità. Per fare ciò, presenteremo innanzitutto brevemente il concetto semiotico di “figura”, per vedere poi come l'analisi figurativa sia stata utilizzata nello studio del discorso biblico da parte degli studiosi del Centre pour l'Analyse du DIscours Religieux (CADIR) dell'Università Cattolica di Lione. Presenteremo infine alcuni esempi di analisi che estendono l'analisi figurativa allo studio più generale dell'immaginario religioso e della santità
keywords: figurativity, semiotics of religion, sanctity, cadir, biblical textcitazione: Paolo Bertetti, Figures of sanctity. Semiotics, sacred texts and theory of culture, "Ocula", vol.25, n.31, pp.12-22, dicembre 2024. DOI: 10.57576/ocula2024-25
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