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Il Genere E Le Affinità Mentre il primo tipo di classificazione si basa sulle caratteristiche chimiche e fisiche delle varie materie aromatiche naturali e sintetiche, il secondo tipo prevede una ripartizione secondo il tipo di odore a prescindere dalla volatilità, dalla persistenza e dall'effetto che ogni singola materia prima conferisce a un profumo. La prima classificazione utile di questo genere venne pubblicata, nel 1865, dal grande profumiere Eugene Rimmel e prevede una suddivisione in 18 gruppi di odori di base. Negli anni Venti, invece, un altro profumiere, R. Cerbelaud, elaborò uno schema con 45 gruppi, individuando anche collegamenti tra un gruppo e l'altro; infine, nel 1960, Steffen Arctander fece una classificazione comprendente 88 gruppi, dividendo le materie aromatiche naturali secondo l'odore, il tipo e il possibile uso: anche questo schema prevedeva referenze incrociate. Tra gli altri studi di nota troviamo l'Indice Givaudan, contenente 40 gruppi, e quello di Marcel Billot, che propone una classificazione degli odori a prescindere dalla loro applicazione in profumeria. La suddivisione in gruppi proposta da Billot è la seguente: floreale, legnoso, rustico (agreste), balsamico, fruttato, animale, enfireumatico, repulsivo, commestibile (gli ultimi due non hanno lacuna applicazione in profumeria). Nel gruppo floreale sono comprese le più note fragranze di fiori impiegate nei profumi (rosa, tuberosa, gelsomino, ...); nel legnoso, le note di sandalo con quelle di garofano e pepe; nel gruppo rustico, le fragranze erbacee come la lavanda; in quello balsamico, le note resinose come il pino; nell'insieme fruttato, gli odori di agrumi e frutta insieme alle aldeidi; in quello animale, ambra, musk e castoro; nel gruppo enfireumatico, le note di tabacco e di betulla. Fra gli odori repulsivi sono compresi quelli di aglio, formaggio, pesce e muffa, e tra i commestibili, quelli del burro e del brodo. LE FRAGRANZE ED I
COLORI
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come
si classificano gli odori
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